
Abemaciclib è un inibitore delle chinasi ciclina-dipendenti 4/6 che sono attivate dal legame con le cicline di tipo D.
Nelle linee cellulari del carcinoma mammario positivo per recettori per gli estrogeni, la ciclina D1 e le CDK 4/6 favoriscono la fosforilazione della proteina del retinoblastoma, la progressione del ciclo cellulare e la proliferazione delle cellule.
In vitro l’esposizione prolungata ad abemaciclib ha dimostrato di inibire la fosforilazione della proteina RB e di arrestare la progressione dalla fase G1 alla fase S del ciclo cellulare, portando in questo modo l’apoptosi cellulare.
Ma quali sono stati i primi dati clinici di efficacia?
Lo abbiamo chiesto a Jennifer Foglietta, dell’oncologia medica e translazionale dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Terni.